il mercato coperto

Il mercato coperto di via Carducci è stato uno dei primi incontri fatti appena arrivata a Trieste.
Era proprio dietro la mia vecchia casa.
Nelle mie timide incursioni per cercare di conoscere la città, i suoi luoghi, annusare i suoi sapori mi sono imbattuta in questo strano edificio, bianco, tutto vetrate con un lato tondeggiante che tanto mi ricorda il camino di un transatlantico.
Sono entrata e mi sono ritrovata nel pieno della “triestinità”, in un tripudio di colori, di sapori e di profumi. Al piano terra, un enorme salone affollato di bancarelle di frutta verdura e qua e la fiori.


Ai lati pizzicagnoli, qualche pescivendolo, una piccola panetteria, due macellai uno di fronte all’altro.
Non sono mai riuscita a capire quale fosse la bancarella migliore, in un mercato dalla concorrenza perfetta.
Ci sono ritornata l’altro giorno.
Passavo per caso li davanti e sono assalita da una certa nostalgia. Era tutto come sempre.
Il macellaio all’entrata era sempre quello, solo un po’ più vecchio.


La bancarella dei fiori offriva gli stessi profumi, ma un po’ meno forti.
Tutto era come una volta, tranne l’atmosfera, un po’ meno intensa.
Ho pensato alla vecchia pescheria e alla fortuna che ho avuto a vederla ancora in uso.
Questa volta sono riuscita qualche cosa: un bel mazzo di bruscandoli per la carbonara di primavera.

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