il pedocin

ph_fabrizio giraldi

Il Bagno comunale “la Lanterna” è detto comunemente “pedocin” perchè pare che i soldati di Francesco Giuseppe venissero a togliersi i pidocchi proprio in questo tratto di mare.
Progettato a fine ottocento  e inaugurato nel 1903, la “Lanterna” è l’unico stabilimento in Europa ad essere ancora diviso per uomini e donne (con bambini fino ai 12 anni).

Ieri finalmente sole a palla
Non mi sono certo fatta sfuggire l’occasione di andare al “pedocin” – vera e propria icona della passione triestina per i bagni di mare – per rimediare al mio pallore invernale, ben protetta da quel muro bianco che si tuffa nel golfo e che divide rigorosamente  la zona riservata alle donne da quella per gli uomini, oggi come un secolo fa.
Il motivo di questa vera e propria segregazione, tipica forse di altre culture ed altre latitudini, non è mai stato veramente spiegato.
Ma il muro non è mai caduto non ha mai lasciato il posto ad una promiscuità certamente più “moderna” ma anche più distratta: qui si viene per il sole e per il mare. Punto.


Sono arrivata a metà mattinata. Sono entrata. Un euro _ “  non è aumentato” mi sono detta tra me e me.
Mi sono fatta strada tra miriadi di corpi femminili (espressione vera ma al tempo stesso molto spesso anche generosa),  mollemente o meno adagiati al sole, per cercare di trovare un posticino tutto per me.
Qui a Trieste si va “al bagno” _ id est  al mare_ come nelle altre città si va al caffè con le amiche: ci si ritrova per fare due chiacchiere, qualche babezzo (gossip, nda), per scambiarsi qualche consiglio.
La differenza  di Trieste è che qui di sicuro trovi qualcuno di tua conoscenza con cui parlare o fare un toc’ (un breve bagno rinfrescante, nda). Non è necessario darsi un vero e proprio appuntamento. Si guarda il cielo e se è sereno si va, si scruta all’orizzonte in cerca di qualche amica o conoscente, ci si stende vicina e si inizia a chiacchierare.. “ Doman xe piova…” Mi i ‘sparasi li fazzo in ‘tomica…” Te se ricordi Fulvia… la xe in ospedal…”  Brandelli di frasi che echeggiano in riva al mare proprio come il rumore delle onde che si infrangono sui sassolini della spiaggia.

Se, invece, non si ha voglia di parlare, basta entrare velocemente, stendersi altrettanto velocemente e stare sempre immobile come una lucertola, con gli occhi ben chiusi per non essere vista e non vedere, facendo finta di dormire.
Io sono entrata con tutta calma.
Guardandomi attorno ho constatato che era tutto come sempre. Come lo scorso anno, come l’anno precedente ancora e probabilmente come cento anni fa…. Io forse un po’ più grassa e flaccida, ma vabbe’, fa niente, sono in buona compagnia.
Mamme con bambini, anziane signore già perfettamente abbronzate, nonne, bisnonne, studentesse_ le si riconoscono dal pallore e dai libri che si portano dietro pensando, come ho sempre fatto anch’io quando ero all’università, che si possa studiare anche per osmosi_ prof. , commesse, avvocati, notai…. di tutto e di più.


Tutte spogliate dei vestiti e delle loro sembianze sociali, tutte uguali e sullo stesso piano, per un’ora o una mezza giornata sotto il sole e davanti al mare. Questo è il bagno “La Lanterna”,  il cosiddetto “pedocin“,  stabilimento balneare unico in Italia su oltre 7.000 km di costa, a 500 metri dal centro di Trieste.

Il “pedocin” si trova al Molo Fratelli Bandiera 3, tel 040 305922.
Questi gli orari di apertura annuale:
dal 1/06 al 15/09 dalle ore 7.30 alle ore 19.30 domenica e festivi compresi;
dal 15/05 al 31/05 dalle ore 8.00 alle ore 18.30 domenica e festivi compresi;
dal 16/09 al 30/09 dalle ore 8.00 alle ore 18.30 domenica e festivi compresi;
nei mesi di ottobre, marzo, aprile e maggio, dalle ore 10.00 alle ore 17.00, domenica e festivi chiuso;
nei mesi di novembre, dicembre, gennaio e febbraio, dalle ore 9.00 alle ore 15.00, domenica e festivi chiuso.

Mi segnalano che dal primo di aprile è sempre aperto , domenica e festivi compresi

 

 

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2 Comments

  • Lodo scrive:

    … non avendo più l’età, mi piace l’idea di un posto per soli uomini, dove nessuna può vederti (spogliato) …

  • Federica scrive:

    Bellissima descrizione ,mi sembra di essere li sdraiata con voi. Ci sono venuta una volta con mia figlia Vittoria e la mia amica Luciana ,triestina verace e mi sembrava di essere in un altro mondo. Ricordo sempre con simpatia questo luogo caratteristico di Trieste .

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