carsiana

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Nello stagno vicino all’ingresso un rospo gracida, romanticamente seminascosto tra l’iride gialla e le foglie di ninfea. Riuscirà a trovare l’anima gemella? Oppure si trasformerà in un bel principe azzurro.
Tra le piante officinali, tra il finocchietto, il luppolo e il prezzemolo, si discute sull’utilizzo dell’erba cipollina in cucina.
Siamo a Carsiana, il Giardino Botanico della Provincia di Trieste, in attesa della visita guidata che, questa domenica,  ci porterà a scoprire i  “Millefiori: le biodiversità del Carso”.

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Carsiana, un concentrato di Carso in un fazzoletto di terra , 5000 metri quadrati, per 600 specie vegetali.
Il gruppo di visitatori  che attende con me la visita è piuttosto nutrito, curioso ed esperto.
La nostra guida, Barbara, della cooperativa “Curiosi di natura”ci introduce brevemente nel mondo e nella storia di Carsiana e ci guida entusiasta tra  i vari ambienti carsici riprodotti in questo Orto Botanico _ ghiaioni, boscaglia carsica, landa, rupi mediterranee illiriche, prato sfalciato, stagni, Carso montano, pozzo carsico e bosco di dolina _ nato nel 1964 per volere di alcuni appassionati studiosi e successivamente passato alla Provincia.
La visita è un tutto un susseguirsi di scoperte.

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Scopro, per esempio, che la nonna dell’ esperta e attempata signora che mi sta accanto metteva tutte le notti delle foglie di assenzio in acqua, che poi beveva alla mattina successiva; scopro che quei bei fiori rosa che si trovano numerosi sul Carso lungo le strade sono il dittamo che crea ustioni di 2° grado; scopro che le peonie selvatiche, oramai purtroppo sfiorite, sono  protette; scopro, ancora, che la vegetazione dei Ghiaioni, bassa e  aggrappata alle rocce grigie, tipica della Val Rosandra, è l’ultimo avamposto dei Balcani; che la Landa carsica è un prato arido ricchissimo di specie vegetali, tutte adatte a sopportare il calpestio e la brucatura del bestiame. L’esempio più importante di questo ambiente lo si ha nel Carso goriziano, nel parco delle Alture di Polazzo; che nella boscaglia carsica  cresce l’orniello o frassino della manna, quella sostanza , leggermente lassativa di cui non conoscevo l’esistenza, fino a quando mi non mi sono imbattuta nella drogheria Toso la manna mi segue ovunque!!!; che la parte a nord della dolina, quella più illuminata dal sole accoglie la vegetazione tipica delle falesie che cadono a picco nel mare e del Sentiero Rilke; che il corniolo dalle caratteristiche foglie venate, ha bacche, ora ancora verdi, ricchissime di vitamita C. Un distinto signore di una certa età ci informa che, una volta,  per evitare che le bacche del corniolo mature venissero mangiate dalle volpi e dai caprioli, si raccoglievanio ancora verdi e si mettevano a  maturare sulla segatura. E ancora ci dice che von  il legno di questo bell’albero si facevano i bastoni per le picozze.

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Scopro, infine, con mia grande meraviglia,  che il sommaco non è il sommaco …ma si chiama correttamente scotano.
Mentre camminiamo verso lo stagno, intravedo un grillo tra le foglie.
Nello stagno, tra le foglie dei gialli nannuferi gli occhietti di un tritone mi guardano.
La visita sta per finire. Per ritornare all’ingresso costeggiamo il pozzo carsico
All’ingresso il rospo è ancora lì che gracida. Non vedo principi azzurri!
Me ne vado, soddisfatta, pensando che, allora, il Carso non è solo quello di Scipio Slataper,  “un paese di calcari e di ginepri”, una “terra senza pace, senza congiunture.”
E’ anche molto altro.
Che va scoperto. Magari iniziando proprio da Carsiana.

Giardino Botanico Carsiana
Sgonico, 55 Trieste (lungo la strada che collega Sgonico a Gabrovizza)
Info
http://www.giardinobotanicocarsiana.it/it/

Rogos soc. coop.
Cell.: +39 333 4056800
e-mail: inforogos@gmail.com

e-mail: website:

www.facebook.com/curiosidinatura


www.youtube.com/user/Curiosidinatura

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