il mio pane quotidiano

Come ogni santo giorno, anche questa mattina sono andata a comperare il pane.
Vado, al panificio “Visintin” di Piazza Carlo Alberto.
Ci  vado perché trovo il pane e la focaccia fatti con la farina basica, la pizza e altre leccornie, molto spesso ancora calde perché appena sfornate dal retrobottega.
Ci vado perché, nonostante quello che le pubblicità dei moderni supermercati sostengano, qui il pane è più buono e costa anche meno.
Ci vado però anche per un altro motivo, più importante. Due simpatiche e gentili signore sono lì, dietro al banco pronte a servire i clienti. Entrambe con la loro bella divisa bianca che ingentilisce le  loro prosperose forme.
Una più chiara di carnagione, occhi azzurri, sorriso dolce e fare scattante (si direbbe sempre piena di morbin), costantemente indaffarata a servire e a  fare conti.
L’altra mora, capelli  corvini, più alta con un sorriso largo e disteso e un accento che tradisce le sue origini del sud.


Tra una s-ciopeta (panino tipico), una biova (pagnotta tipica), della pizza e degli strepitosi croissant alla nutella ….ogni giorno si “coccolano” quel bizzarro vecchietto, non troppo alto, con i capelli bianchi, arruffati, due occhietti ancora vispi e veloci, che osservano chi entra e chi esce, che tutte le mattine staziona nel negozio.
E’ sordo come una campana” mi dice una delle due panettiere, ma è simpatico e gentile.
Al mattino presto, di solito, lo puoi vedere rintanato in un angolino, vicino al frigo del latte e degli yogurt. Ne mangia uno o due vasetti: è la sua colazione. Poi chiede gentilmente una pastina e se ne torna docilmente al suo posto.
Spesso lo puoi incontrare col pigiama ancora addosso, le pantofole ai piedi e una vestaglia da camera che lo tiene caldo. Mi spiegano che il suo rito quotidiano consiste nel far colazione in panificio, scambiando due chiacchiere (a senso unico vista la sordità quasi completa), poi se ne torna a casa a fare un sonnellino e si ripresenta in tarda mattinata, sbarbato e vestito di tutto punto, a mangiarsi un trancio di pizza calda.
Se ne sta lì, buono ad osservare. Parla poco, ascolta ancora meno, dato vista la situazione.


Quando sono fortunata lo incontro. Mi mette di buon umore  E, se è di buona, Luciano _ così si chiama _  mi offre anche una pastarella!
Se non fosse per i capelli sembrerebbe Mister Magoo” mi dice una delle panettiere incurante della sua presenza.
Ci sono almeno due supermercati e altrettante panetterie “in franchising”tra casa mia e il panificio Visintin.
M io il pane continuo a comperarlo lì. E’ più buono, anche grazie a Luciano.

Panificio Visintin
Piazza Carlo Alberto, 6
Trieste
040 306828

ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *