romi panOsteria

Sapevo di entrare in una panetteria un po’ speciale…Sapevo che, oltre al pane, brezeln, degli gnocchi favolosi e a qualche buon dolcetto, si poteva prendere anche un caffè in questo delizioso posticino a due passi dal Revoltella e dal mare.
E per questo ci ho portato ieri le mie preziose collaboratrici grafiche della work in progress.
Elena aveva  bisogno impellente di qualche cosa di dolce, meglio se con la cioccolata!


Solo questa volta, però, per la prima volta, ho avuto il tempo di soffermarmi a guardare. E ho scoperto un posto nuovo, affascinante.
Ho scoperto che qui  l’occidente _ pane _  s’incontra con l’oriente  _ caffè _  e l’arredamento ti porta indietro nel tempo, alla battaglia di Kahlenberg, al tempo in cui l’occidente lottava contro un gran sultano; che il retrobottega, quello che una volta era un enorme forno, con sei camere a  gas per la panificazione è diventato, per metà, una bella sala con due grandi tavoli, uno dei quali sorretto da cavalletti navali; che dietro a delle strane finestre tonde c’è il nuovo forno;  che tutto o quasi quello che  arreda il locale è frutto di un attento lavoro di riutilizzo e riciclo di vecchi oggetti. Incuriosita dal fascino del posto, mi sono seduta su uno dei tavoli sul retro illuminato da una lampada, fatta  con uno di quei vecchi catini di zinco che una volta si usavano per lavare i panni e mi sono fatta raccontare la storia.


Marinella, la titolare insieme al marito Marco, è un fiume in piena. E’ come se non aspettasse altro di poter raccontare di come è nata l’idea del panOsteria. “Il locale nasce come una panetteria _ esordisce _ poi, tre anni fa, abbiamo deciso di fare anche il caffè e nell’agosto del 2012 abbiamo ristrutturato il retrobottega, smantellando il grosso forno e dividendo la zona, metà per la produzione del pane e metà a disposizione degli ospiti, che vengono a prendere caffè e dolci durante la giornata, un aperitivo dopo le sei e un buon bicchiere fino a mezzanotte. La filosofia che ci ha guidato è stata quella del riutilizzo e del km 0”.
Riutilizzo del pane che avanza alla sera, che  viene tagliato e messo a disposizione dei clienti insieme alle salse che prepara Marco. Alla melanzana, ai ceci, al tonno e alle olive.


Riciclo e riutilizzo nell’arredamento. Le lampade dell’ingresso, quelle a stella, sono delle vecchie forme per il pandoro; altre sono dei vecchi stampi a cuore per il carrè di Natale; i finestroni che dividono il forno dal resto del locale sono delle vecchie finestre, alcune di un  palazzo ai volti di Chiozza altre della ex chiesa/convento degli Armeni in via dei Giustinelli; le seggiole _ tutte diverse _ sono regali di amici che non sapevano cosa farsene… “Il tutto_ prosegue Marinella _  con il prezioso aiuto dell’amico Roberto Bilucaglia, il mitico “Bilu” che, con la sua inventiva, riesce miracolosamente a trasformare qualsiasi cosa. La poppa di una sua barca è diventata un comodo tavolo!”
Km 0: birra “Cittavecchia” prodotta sul Carso triestino, vino “Bole” di Piscianzi, sopra Roiano. “Al massimo ci spingiamo fino ai bianchi del Collio goriziano!”


Mentre sono seduta nella bella stanza sul retro sorseggiando il mio “capo in b”,  Marinella mi racconta di feste mitiche date proprio in questo locale e cantate notturne insieme  a Paolo Rumiz. Noto, in un cantone,  un intrigante mobile da cucina degli anni ’40, regalo, anche questo, di un amico. Al suo interno viene gelosamente custodita una scacchiera, costruita dal vecchio proprietario durante la prigionia,  una scatola contenente i pedoni degli scacchi e un piccolo manoscritto che recita “ Ricevuta una scatola con i pezzi degli scacchi il venerdì 14/11/1941 nel campo di prigionia in Palestina… manca il re bianco. Qui a mano uno schizzo per la costruzione di uno che non sono mai riuscito a fare._Questa figura vuole essere una caricatura di Mr. Eden il ministro degli esteri dell’epoca! G. Cramer”.
Uscendo, sulla bella strada pedonale, i due tavolini di foggia orientale _ come mi ha spiegato Marinella con una punta di orgoglio _ sono stati fatti apposta per Romi dalla falegnameria del carcere.
Tutto pensato, tutto studiato per rendere un posto proprio speciale… solo a Trieste.

Romi Kafeehaus panOsteria
via Torino, 30
Trieste
040 308240

ti potrebbero interessare anche:

1 Comment

  • marinella scrive:

    Lunedi sera cantada con i cantori amici di Rumiz per i ragazzi venuti a Trieste da Srebenica con il progetto adopt Sebrenica patrocinato dal comune di Trieste insieme a Bolzano, Venezia, Cesena.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *