ich bin wieder da

mule

Diario semiserio di un trasferimento a Monaco.

Non sono scappata. Nemmeno scomparsa.
Sono sempre qui.
E’ che adesso il qui non si sa bene dove sia.
Trieste, Monaco. O Monaco, Trieste?
Dopo molti ripensamenti, un faticoso trasloco, una grande confusione mentale e un blocco “creativo” che si è protratto per ben oltre cinque mesi, ecco che inizio a vedere la luce.
Ad accendere la lampadina è stata l’amica Federica, che al mio racconto, tra l’arrabbiato e il divertito, sulle peripezie di mio figlio lasciato solo per un unico giorno a Trieste quando io dovevo essere a Monaco, così, semplicemente _ ma suonava come un imperativo categorico_ mi ha detto: “scrivilo”.
E così ho deciso di iniziare a (ri)scrivere.

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Un diario semiserio delle peripezie_ anche linguistiche_ delle avventure, delle disavventure, degli incontri, delle sorprese, delle scoperte, delle riscoperte e delle delusioni di chi, suo malgrado o per sua fortuna _ questo lo devo ancora verificare _ si trova costretto a vivere un po’ qui e un po’ li, sempre in bilico, appeso a programmi che, per una ragione o per l’altra, non sembrano mai combinare.
Un diario che descrive non solo luoghi, ma anche sensazioni, sentimenti, incontri, scontri, illusioni, disillusioni, modi di vivere, di pensare e di gustare.
Persone.
Una guida sentimentale tra il serio e il faceto per tutti quelli che, come me, devono, barcamenarsi tra l’essere qui ma anche lì.

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