la ricetta della domenica | il frico

Oggi vi propongo una ricetta, tipicamente friulana. Il frico di mio marito.
Ebbene si, ho sposato un “furlan”, o meglio,  per dirla con Diego Manna* un “labourious furlan”.
Per fortuna che il labourious furlan ogni tanto si diletta in questa squisita ricetta, tanto buona da farmi soprassedere sulle sue origini!

Ingredienti
(per 6 persone)
250 gr montasio stagionato 3 mesi
250 gr formaggio latteria
500 gr patate
olio extravergine d’oliva qb.

Preparazione
Spellate le patate e tagliatele a piccoli dadini. Cucinatele in una  grande padella  antiaderente, con un filo d’olio extravergine d’oliva, continuando a mescolarle, fino a che non si ammorbidiscono _ non lasciatele friggere né  bruciacchiare.
Nel frattempo pulite il formaggio dalla crosta e tagliatelo anch’esso a dadini di eguale dimensione.
Mescolate i due tipi di formaggio in una capiente ciotola.
Unite il formaggio alle patate, alzando il fuoco a fiamma vivace.
Continuate a mescolare con una spatola di legno. Quando il formaggio formerà una piccola crosticina rossastra il frico sarà pronto. Tagliatelo a fette come una torta e servitelo.
Importante: durante le operazioni sorseggiate, un buon sauvignon fresco! Secondo mio marito il segreto del frico sta tutto lì.

*Diego Manna triestino, biologo marino, è l’autore dei tre esilaranti volumi, scritti in anglo- triestino che compongono la saga di “Monon Behaviour”. Lì potete trovare, oltre a una arguta e insolita introduzione allo spirito della città di Trieste e dei triestini e ad una disanima sui vari topoi di cittadino triestino, anche una limpida lettura delle insanabili differenze tra triestini e furlani. I primi autori di mitiche clanfe, i secondi capaci solo di semplici spanzade!
I triestini, però, il frico non lo sanno fare!

PS.: la foto del frico non è mia. Ho dovuto ricorrere ad internet e ringrazio l’ignoto autore dello scatto. Per la prima volta nella sua vita mio marito non è riuscito _ nonostante il sauvignon _  a fare la crosticina del frico. Che sia stata l’aria di Trieste?

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1 Comment

  • franco scrive:

    A Udine tuo marito sarebbe chiamato “salt,onest ,
    lavorador “, come dalla famosa villotta friulana.
    La mancata crosticina è stata causata da l’alto tasso di salsedine presente nell’atmosfera del capoluogo giuliano. Nei ritagli di tempo perchè non curi un sito “Good morning Udine & Friuli” ? Da attuale lettore saltuario, lo diventerei assiduo. Il mio scontato “Complimenti per il sito” è sincero e meritato. I tuoi scatti sono sempre di ottima fattura. Lo spazio è alla fine. Un mandi a tutti voi, anche da Daniela. Franco Nardone

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