in preda alla scienza | museo civico di storia naturale

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Anche il magazine della Rayanair parla del Museo civico di Storia naturale di Trieste e della sua star, il dinosauro Antonio, come uno dei luoghi che bisogna assolutamente visitare quando si atterra dalle parti di Trieste.
Ed effettivamente il dinosauro Antonio è la star di questo bel museo, in via dei Tominz, 4, vicino al nuovissimo Museo De Henriquez in quel grande spazio, a dire il vero un po’ defilato _ una ex caserma _ destinato a diventare “Il” polo museale di Trieste.
L’ho visitato in occasione di Triestenext, insieme a mio marito e ad uno dei miei figli, attratti dall’interessante  conferenza “paradossi aerodinamici: le sfide energetiche del mondo degli insetti” dove tra le altre cose ho scoperto che i moderni rotocotteri  imitano il volo delle libellule.

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Dopo l’interessante conferenza era d’obbligo la visita al museo, nonostante il muso lungo del figlio, che alla fine però mia ha ringraziata dell’insistenza _ con i figli, insistere sempre, ne vale la pena.
Un museo contemporaneo, come ci ricorda la definizione del Council of Museums, all’entrata: “Un museo è un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che acquisisce, conserva, studia, comunica ed espone le testimonianze materiali e immateriali dell’uomo e del suo ambiente, per scopi di educazione, ricerca e diletto”.
Al dinosauro Antonio _ Tethyshardros Insularis _ il più grande e completo dinosauro italiano è dedicata un’intera sala.
E’ autoctono _ patocco, per dirla alla triestina _ perchè il suo fossile è stato ritrovato all’interno delle rupi costiere del villaggio del Pescatore vicino a Sistiana e questo ci rende, a noi triestini, ancora più orgogliosi di quello che siamo normalmente.
Antonio è talmente una stella che tiene anche un blog col quale “parla alle menti fervide dei piccoli dinosauri carnivori dell’epoca presente, insegnando loro la danza dei numeri e le magie delle scienze”.
Ma Antonio non è il museo.
Anzi.
Tra farfalle, enormi animali imbalsamati, tra elefanti, foche monache, capodogli, balene e il narvalo _ con il quale mio figlio mi ha sempre sconfitto nel “gioco degli animali”_ tra scheletri che ci ricordano l’evoluzione dell’uomo dalle origini ai giorni nostri, c’è una antichissima mandibola umana di oltre 6.400 anni fa,  il c.d Uomo di Lonche, che presenta un’otturazione dentale medicata con cera d’api, la prima nella storia dell’umanità.5
Li accanto c’è anche uno strano distributore. Contiene quelle palline di plastica trasparente che mi riportano all’infanzia. Solo che all’interno non ci sono palline magiche o anelli di plastica, ma c’è cera d’api. In caso servisse un’otturazione last minute!!!
Da ultimo non si può non citare Carlotta, l’enorme squalo bianco femmina, lungo oltre 5 metri, le cui fauci ti appaiono, gigantesche e  terrificanti, schiacciando un pulsante che fa diventare trasparente una lastra di cristallo altrimenti normalmente opaca: solo per cuori coraggiosi.
Esco soddisfatta, pensando che questo bel museo rispecchia in toto la definizione del Council of Museums.

Museo Civico di Storia Naturale di Trieste
via dei Tominz, 4 Trieste
040 6754603/8662
www.museostorianaturaletrieste.it
sportellonatura@comune.trieste.it

 

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