il ragazzo invisibile |sede centrale dell’università

Anno 2014
Regia Gabriele Salvatores
Sceneggiatura Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo
Attori Ludovico Girardello, Valeria Golino, Alessandro Fabbri, Kseniya Rappoport, Noa Zatta, Laura Sampedro, Aleksey Guskov


Michele, un adolescente apparentemente come tanti che vive in una tranquilla città sul mare. Non si può dire che a scuola sia popolare, non brilla nello studio, non eccelle negli sport. Ma a lui in fondo non importa. A Michele basterebbe avere l’attenzione di Stella, la ragazza che in classe non riesce a smettere di guardare. Eppure ha la sensazione che lei proprio non si accorga di lui. Ma ecco che un giorno il succedersi monotono delle giornate viene interrotto da una scoperta straordinaria: Michele si guarda allo specchio e si scopre invisibile.
La più incredibile avventura della sua vita sta per avere inizio.
Salvatores è innamorato di Trieste e della sua luce.
Anche la sua ultima fatica è girata interamente a qui. Si riconoscono,  il Molo Audace, la piazza Unità, il mitico pedocin, il Carso…
Appare anche quell’enorme edificio bianco, con la grande scalinata che domina la città dall’alto.

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E’ la sede centrale dell’Università di Trieste, che vede ed ha visto passare frotte di studenti tra i quali c’ero anch’io.
Facoltà di giurisprudenza. Le lezioni si tenevano _ e ancora si tengono _ nelle numerose aule dell’edificio centrale. Aula M, aula Venezian… e tra una lezione ed un’altra si faceva una pausa al baretto del piano terra per un capo in b e una brioche ristoratori. Poi, per non perdere tempo, tutti a studiare nelle sale della biblioteca centrale, con quegli enormi finestroni che si protendono verso il mare. Per accaparrarsi un posto su uno dei grandi tavoloni di legno della biblioteca, la mattina, bisognava calcolare almeno una buona mezzora di anticipo sull’orario di apertura. Oppure bisognava mettersi s’accordo con qualche anima pia che si prestasse a tenerti un posto, tra gli insulti degli altri studenti.
Quell’enorme edificio mi ha sempre affascinata. Impossibile, per chi arriva a Trieste, non notarlo. Ti guarda da lassù.
E’ stato inaugurato il 3 novembre del 1950 a dodici anni dalla posa della prima pietra, un periodo contrassegnato da profonde e drammatiche trasformazioni.
Concepito dal “Regime” come baluardo dell’italianità sulla frontiera della Patria, l’edificio in un classico stile razionalista è stato progettato da Raffaello Fagnoni e Umberto Nordio e si caratterizza per la sua architettura monumentale che domina per l’appunto la città dalle pendici del Monte Valerio e costituisce l’avamposto del retrostante comprensorio universitario, con le varie facoltà_ economia, ingegneria, matematica…
Grazie dunque a Salvatores che dà luce e visibilità all’Università di Trieste, in tempi, per lei, non proprio felici.

 

 

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