a casa revoltella | per un caffè

di Paola De Cassan
Il 2014 per me è incominciato in uno strano modo, diverso dal solito, ma che mi ha permesso di riscoprire la mia città: Trieste.
Così, un mesetto fa o poco più, non ho potuto mancare ad un’iniziativa che già da tempo, di tanto in tanto, si svolge al Museo Revoltella:
Un caffè con il barone“.
D’altronde, “essere invitati a casa del barone è un privilegio riservato a pochi…”.
E poi è bello partecipare anche a Trieste, “città patrimonio di tutti e non di alcuni “(cit. Revoltella) ad una sorta di spettacolo itinerante messo in scena sullo stile di altre rappresentazioni che troviamo nelle dimore storiche in giro per il mondo.
Era da tempo che non entravo nella residenza cittadina del barone Revoltella e il fatto che sia stato proprio lui in persona ad accompagnarmi di stanza in stanza, ha reso la visita più suggestiva e emozionante.
Sentire, poi, narrare la sua vita e le sue confessioni, ha evocato in me una nostalgia di un tempo così tanto caro alla storia di Trieste, ma da me mai conosciuto in prima persona: l’epoca degli Asburgo che ancora echeggia in ogni angolo della dimora.


Beh, sicuramente la mia sarà un’interpretazione piuttosto semplicistica, ma il barone Revoltella è stato a dir poco lungimirante! Ce ne vorrebbero ancora di uomini così, e non dico solo a Trieste!
Comunque, non voglio cedere in argomenti polemici e troppo scontati, quindi riprenderò a raccontarvi la speciale visita in compagnia del barone e del suo amico affezionato e sostenitore Pietro.
Nato a Venezia nel 1795, Revoltella si trasferì a Trieste da bambino. In breve tempo divenne protagonista di una rapida scalata sociale, grazie alle sue capacità imprenditoriali e alla sua amicizia con von Bruck, ministro degli Asburgo.
Ma lo sapevate che il barone Revoltella è stato vicepresidente della Compagnia che fece costruire il Canale di Suez?!

 “I castelli invisibili che si costruiscono navigando sono più importanti dei castelli di pietra“.(cit. Revoltella)
Come non credergli visto che la fortuna del barone è stata dettata dalle merci recuperate in giro per il mondo per l’impero asburgico con le “grandi navi“. E così, tra un verso e l’altro di vecchie canzoni triestine “le gà ‘l marì che naviga / l’amante soto el leto…” e un sottofondo di valzer viennese si brinda con un bel “PROSIT” visitando le stanze di questa splendida dimora neorinascimentale.
Auspicando che il barone Pasquale Revoltella riapra presto le porte della sua “umile dimora“, vi consiglio di accettare anche voi la prossima volta l’invito del barone, un uomo che scelse Trieste perché così simile e così diversa da Venezia, la sua città natale.
Complimenti agli attori protagonisti Lorenzo Acquaviva nelle vesti del barone Revoltella e Ivan Zerbinati nel ruolo vagamente ispirato a Pietro Kandler. La regia è di Davide Del Degan e i testi a cura della compagnia.


Museo Revoltella
Galleria d’Arte Moderna
Via Diaz, 27 – 34123 Trieste
Tel. 040 6754350/4158
www.retecivica.trieste.it
www.museorevoltella.it

revoltella@comune.trieste.it

Orari di apertura 10.00-19.00 tutti i giorni da mercoledì a lunedì (martedì chiuso)

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